rifiuto della plastica

La plastica, perchè non ci piace quella fantastica invenzione

Le storie e le avventure del più chiacchierato materiale del XXI secolo. E perchè è giunto il tempo di abbandonarlo.

Lo sapete, a noi la plastica non piace.
Il fatto è che non è che non ci piaccia il materiale in sé, anzi.

Pensiamo sia un’ invenzione fantastica!

La questione è che non ci piace il fatto che sia stata prodotta per decenni, senza troppe riflessioni riguardanti il suo smaltimento.

Non ci piace che inquini la nostra terra e costituisca una minaccia per numerose specie (praticamente la totalità di esse, compresa quella umana!).

Per noi rappresenta un esempio di fallimento del Design.

Bottiglie di plastica usa e getta raccolte e pressate

Premesso ciò, sarebbe scorretto non ammettere il fatto che sia un materiale eccezionale e per questo ci sembra giusto ripercorrere insieme la sua storia.

Soprattutto, al fine di capire come conviverci in maniera ottimale e trattare la plastica come merita. Ossia con la cura ed il rispetto proprio di un materiale di valore.

Durante tutta l’analisi, teniamo bene in mente questo dato.

In soli quasi 70 anni, siamo riusciti ad ammassare più di 8 miliardi di tonnellate di plastica.


E c’è di più.

Ogni singolo pezzettino di plastica mai esistito è ancora su questa Terra.

Le nostre chiacchiere da bar sulla Plastica

La maggior parte di essi si trova ora nel nostro sistema idrico, nelle fonti d’acqua, in forma di microplastiche.
Quest’ultime stanno causando un problema gigantesco agli ecosistemi oceanici e per coloro che li abitano.
Senza contare noi piccoli umani, che ci mangiamo le maledette microplastiche dentro il sushi dell’all you can eat.


Esempio di sushi all you can eat insostenibile che sconsigliamo calorosamente, da amanti del Sushi con anni di esperienza alle spalle che siamo.

 

Ma perchè la Plastica è stata inventata in primo luogo?

Le plastiche (sì, ce ne sono di diverse) sono una categoria di materiali altrimenti conosciuti come polimeri, composti da una lunga catena di molecole. Tali molecole permettono la flessibilità e la malleabilità del materiale.

Questi polimeri esistono in natura. Esistono infatti numerose bioplastiche di cui parleremo presto nei prossimi articoli.
Un esempio di plastica vegetale è la cellulosa, il materiale che costituisce la parete cellulare delle piante, un comune polimero.

Solo durante gli ultimi 200 anni l’uomo ha imparato a creare dei polimeri in modo sintetico, in laboratorio, per produrre del materiale economico, forte, leggero e flessibile.

Chi ha inventato la plastica?

Si accetta generalmente che la prima plastica sia il Parkesine, inventata nel 1856 da Alexander Parkes. Era stata creata usando il polimero della cellulosa, trovato appunto nelle pareti cellulari delle piante.
Era usato diffusamente come una versione sintetica del carapace (il guscio della tartaruga), tradizionalmente creato da un vero guscio della tartaruga Hawksbill.

Ironia della sorte, la plastica, inventata per trovare un’alternativa all’uccisione delle tartarughe per il loro guscio è ora una delle più grandi minacce per la salute delle tartarughe stesse.

Dopo i primi 100 anni dalla sua invenzione, è solo negli anni 1950 e 1960 che la plastica comincia ad essere utilizzata nella progettazione di oggetti comuni.


The Panton Chair, sedia in plastica a forma di S creata dal designer danese Verner Panton negli anni ’60


Nel 1960 i designers sperimentavano nuovi materiali per creare oggetti scintillanti o con colori vivaci e forme fluide. La Plastica era il materiale perfetto per tale tipo di sperimentazione. Un famoso esempio di design di questo periodo è la the Panton Chair.

Ma allora perchè affermiamo che la plastica è un fallimento del design? Perchè una volta prodotta rimane su questo pianeta e non si decomporrà mai naturalmente. Attualmente produciamo circa 300 milioni di tonnellate di plastica ogni anno e il 91% di essa non può essere riciclata.
E’ il materiale usa e getta per eccellenza.

Non si può buttare via. Via dove?

Si deposita nelle discariche e lì rimane, per mille anni senza decomporsi. Oppure, nella peggiore delle ipotesi finisce negli oceani, attorcigliata tra tartarughe e delfini o mangiata dagli stessi.

Il potere di noi consumatori sull'industria della plastica

E’ per questo che noi consumatori dobbiamo trovare un modo per liberarci dalla plastica senza aspettare che qualcuno lo faccia per noi.
Di tutta la plastica prodotta oggi, il 40% serve per il confezionamento, il packaging di prodotti, per lo più di cibo.

La plastica, concepita come un modo facile e veloce per prevenire lo spreco di cibo e mantenere condizioni sanitarie adeguate durante il trasporto, è così arrivata a coprire qualsiasi cosa. Questo packaging usa getta viene gettato subito, non appena mangiamo il cibo in esso inserito, senza neanche il pensiero di poterlo riutilizzare in qualche modo.

Così facendo abbiamo appena creato una forma di imballaggio incredibilmente dispendiosa.
Il fallimento della progettazione viene così trasferito sul consumatore che deve pure trovare un luogo dove buttare correttamente l’imballaggio.

Come sai però, a Make You Greener piace essere positivi e propositivi.

E per questo vi promettiamo che i nostri prodotti non saranno mai e poi mai imballati da plastica di origine fossile.